A bancarella delle melùne |
L'ha scritt Pepp' Nest' | |
giovedì 21 giugno 2007 | |
Ogni inizio estate si allestiscono in molte vie cittadine le bancarelle con i meloni.
I primi prezzi sono quasi inaccessibili, poi man mano diventano prezzi popolari, quasi a dimostrare che, come sempre, la primizia e’ riservata a pochi ... Il bello e’ che nominando i meloni, in tarantino “le mélune”, generalizziamo tutte le qualita’, cioe’ in pratica per noi tarantini “le mélune” possono essere: “le mélune russe luenghe”, ( i meloni rossi lunghi) cioe’ le angurie di Brindisi, oppure “le mélune russe tunne” (i meloni rossi tondi) ma ci sono anche “le mélune ámbane” o “á pane” che possono essere chiamati anche “mélune gialle” ed anche “le mélune á rezza” ... e cosi’ via. Per un tarantino come me, basta nominarne la tipologia che ne sento immediatamente il sapore e cio’ mi sprigiona subito l’aquolina in bocca. Le bancarelle cú le mélune, per me, esistono da sempre, praticamente le ricordo in ogni via trafficata con uno spiazzo utilizzabile all’occasione. Un ricordo particolare .... Avevo circa 12 – 13 anni, con il solito gruppetto di amici appartenenti tutti alla categoria dei F.d.Z. ... circa una decina, organizzammo un blitz presso una bancarella che, al termine della giornata di luce, lasciava come guardiano un vecchietto che, appena rimasto solo, si spegneva letteralmente tra le sue Raffozze, lasciando quasi l’intera bancarella inustodita. Una sera sul tardi, ci appostammo alle spalle di un muretto di cinta che costeggiava la bancarella, appena u’ vecchiarijdde stuto’ l’ultema lambadina ... cioe’ fini’ di scolarsi l’ultima Raffo, cadde in un profondo trance da ubriacatura. Organizzammo una specie di catena umana ed in men che non si dica portammo via una dozzina de’ ... mélune russe luenghe. Poi ci fermammo sotto la luce di un lampione e li’ cominciammo a spaccarli per ingurgitare il delizioso contenuto. Gia’ alla settima o ottava anguria ... ahem ... melone, i primi cominciarono ad accusare un leggero mal di pancia ... ma, con insistenza, decidemmo che non ne avremmo lasciato assolutamente traccia e pertanto spaccammo anche gli altri. Ricordo che inizialmente era come assaporare uno straordinario nettare zuccherino, ... poi, man mano che nella pancia non restava quasi piu’ spazio, il tutto perdeva gusto. Quando nelle nostre piccole pance, ... in quanto quasi tutti mingherlini tranne un certo “pagnuttella” di cui gia’ il soprannome stesso me ne fa evitare la descrizione, non c’era assolutamente piu’ spazio, comincio’ la battaglia a ... “ botte de’ melune”. Beh ... cosi’ decimmammo completamente i meloni lasciando solo ed esclusivamente le scorze che sarebero satate il pasto per le numerose formiche che ci avevano gia’ assalito. Con grande sforzo e con molti lamenti ci spostammo, ma eravamo tutti sporchi di liquido rossastro e ... nuzzele de’ melone, allora baleno’ l’idea di farci una doccia serale ... saltai la ringhiera del giardino che circondava la mia palazzina, srotolai la lunga manichetta di gomma che il sig. Danza utilizzava per annaffiare le sue piante, la porsi all’esterno e li’ comincio’ pure la danza sotto l’acqua gelida con grida allucinanti. Il fracasso fece allarmare il vecchio sig. Danza che affacciandosi alla finestra comincio’ a sbraitare come un dannato ... a giusta ragione! Purtroppo mi riconobbe e citofono’ a casa mia .... scese mia sorella che vide il risultato della stratosferica mangiata di meloni, .... mi riporto’ sopra, ... passando dietro la porta del sig. Danza, lo stesso apparve come un fantasma gridandomi ... “in galera vi debbo mandare ... DELINGUENTI! Mamma’ mi aspettava dietro la porta di casa ... mudu’ ce’ mazziatoneeee! Papa’, che aspetto’ che mamma’ finisse di acconzarmi bene bene per le feste .... cu’ a’ cucchiare, ... alla fine mi disse ... “ma’ si’ propre sane sane ... manghe nu’ melone a’ casa e’ purtate!” pepp', che ... mudu' ... cacarella pe' tre'ggiurneee |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 21 giugno 2007 ) |
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