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Il Comitato dei Rattusi PDF Stampa E-mail
L'ha scritt usinnache   
mercoledì 25 aprile 2007

Il Comitato dei Rattusi (d’ora in avanti, indicato come “CdR”) è una associazione essoterica, nel senso che alcuni aspetti della sua attività interna non sono di dominio pubblico, ma coperti da riservatezza.

Il nome del CdR deriva dalla pretesa discendenza dall'associazione che si rifà alla leggenda di Ratthus, mitico venditore di lupini che occhieggiava lubrico tutte le sue clienti al mercato di piazza Phadin presso il Tempio di Salomone in Gerusalemme. Pur senza trascurare la fase operativa dovuta alle sue origini, il CdR ha anche una veste speculativa, in cui gli affiliati condividono gli stessi ideali di natura sia morale che metafisica.

 

Le origini tra mito e storia

Non è facile ricostruire, in termini storicamente incontrovertibili, la nascita del CdR come fenomeno concretamente documentabile e per questo alcuni sono arrivati a concludere che le sue vere origini si perdono nella storia e che la sua nascita coincida con quella dell’Uomo.

Le radici del CdR vengono fatte risalire tradizionalmente - da parte dei suoi membri - alla leggenda di Ratthus che era un venditore di lupini dotato di abilità, d’intelligenza e di perizia nello sgamare qualunque cliente di sesso femminile che si avvicinasse al suo banco di vendita presso il mercato di piazza Phadin. Egli venne inviato dal re di Tiro a Salomone, per aiutarlo nella costruzione del Tempio, fornendo agli operai impegnati nella monumentale opera lupini freschi e gustosi che alleviassero la loro fatica. Purtroppo Ratthus preferiva dedicare le sue attenzioni più alle graziose mogli degli operai che ai manovali impegnati nel lavoro. Tre di loro, irritati dagli sguardi insistenti ed inequivocabili che Ratthus riservava sempre alle loro compagne, lo attesero all’uscita del mercato e lo allazzararono di mazzate, rendendolo così il primo martire sacrificato alla contemplazione della bellezza muliebre.

Ma le ipotesi - più o meno fantasiose - sulla genesi del CdR sono le più varie:

una fonte storica assistita da maggior documentazione (ma comunque storicamente non comprovata) asserisce l'antichità del CdR basandosi sul Regius Manuscript o Poema Regius (detto anche Halliwell Manuscript, dal nome di chi lo scoprì nel 1840), databile al 1390, che fa riferimento a molte frasi e concetti simili a quelli che si ritrovano nella CdR (“Tr’mì tr’mì cè piccione ca stè passe!”, “Matò, tutt’ a toa jè quedda graziadeddie?”, “Megghie ca stè e none ca manghe”, “Anche l’occhio vuole la sua parte”, “ogni buche je purtuse è la regola d’u rattuse”): tale manoscritto consta di 794 versi in rima baciata composti in latino volgare e in tarantino medioevale. Secondo tale narrazione leggendaria, la CdR è geometria, arte o scienza d’eccellenza applicata alla osservazione delle bellezze dell’Universo, primo maestro ne fu Euclide e patria d’origine Taranto, dove idealmente si pensava fosse ubicato l’Eden, da cui Adamo fu cacciato quando venne scoperto a sgamare Eva mentre raccoglieva le cozze sulle scianare vicino a Punta Pizzone (non è superfluo evidenziare quanto il “serpente” e “le mele” possano essere visti quali simbolo fallico il primo e metafore delle menne le altre, da sempre oggetto di particolari attenzioni da parte dei membri del CdR).

La maggior parte degli storici tuttavia sostiene che il CdR sia nato soltanto nel tardo XVII secolo e che non abbia alcun collegamento con organizzazioni più antiche, pur essendo riscontrabili sin dalla notte dei tempi comportamenti omologabili a quelli dei membri del CdR stesso.

Le difficoltà nello stabilire una datazione precisa sulla nascita del fenomeno rattusico sono in buona misura una conseguenza della segretezza che - specialmente nelle epoche passate - avvolgeva il Comitato: a sua volta, il fatto che il CdR abbia spesso fornito un rifugio per chi non si rassegnava ad una morale punitiva e bacchettona durante un'epoca in cui certe attività legate ai piaceri del corpo potevano finire con la morte può essere all'origine delle tradizioni degli incontri segreti e dei segni che permettono ai membri di riconoscersi in pubblico.

Ma c'è, forse, una ragione ancor più profonda che motiva le difficoltà nel ricostruire la genesi del CdR: le origini di tale fenomeno sono per natura leggendarie o mitiche e, nella sua intima concezione, il Comitato non differisce dalle organizzazioni delle età più antiche, con le quali ha in comune il fatto che ne siano state ipotizzate le ascendenze più disparate e remote. Perciò accanto alla storia reale del CdR, cioè quella ricostruibile attraverso gli usuali strumenti della ricerca storica, ne sussiste o acquista rilevanza un’altra, anch’essa storia ma in senso molto peculiare, o più propriamente metastoria, che prescinde dal dato documentario perché si colloca in un orizzonte diverso, nel quale i nomi, le date e gli avvenimenti s’inseriscono nella dimensione sacrale del simbolo e acquistano un significato altro rispetto a quello profano. Le due storie non si escludono reciprocamente, ma confluiscono entrambe in una nozione di tradizione leggibile e decifrabile secondo due ottiche diverse, governate da scritture e da cifre non omogenee.

 

Le regole del CdR

Un membro è tenuto a obbedire alle regole che indirizzano il Comitato; e se egli intende rettamente l’Ars Rattusoria non sarà mai uno stupido irrispettoso né un libertino volgare. Sebbene nei tempi antichi i membri del CdR potessero praticamente solo il gineceo locale, oggi si reputa più opportuno lasciare a ciascuno le sue particolari opinioni; ossia, apprezzare ciascuno una forma di bellezza femminile non necssariamente condivisa ma comunque rispondente ai canoni di Armonia e Proporzione, per cui il CdR diviene il Centro di Unione e il mezzo per annodare una sincera amicizia tra persone che sarebbero rimaste in perpetuo estranee.

Possono essere ammessi come membri del CdR solo uomini buoni e sinceri, nati liberi e di età matura e discreta, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona reputazione.

I membri devono essere fedeli alla tradizione del CdR, rimanendo reciprocamente impegnati alla ammirazione dell’Eterno Femminino, allo studio dell’Armonia e della Proporzione del gineceo ed alla applicazione del CdR nel mondo profano. Sono inoltre tenuti: ad osservare attentamente ogni donna entri nel loro campo visivo; ad operare effettivamente alla propria elevazione morale, intellettuale, spirituale e virile; ad intervenire alle riunioni del CdR; a mantenere la discrezione sui Lavori del Comitato e su quanto osservato e discusso; ad astenersi da ogni azione contraria alla lealtà, ed a comportarsi da uomo d’onore. Il membro rifiuta il dogmatismo, e non accetta limiti alla ricerca della Verità e della Bellezza. Segue il simbolismo; apprende l’uso dei tradizionali strumenti di valutazione (di cui si parlerà più avanti); esalta il Lavoro, la Tolleranza e la Virtù; opera per unire gli uomini nella pratica di un apprezzamento della bellezza muliebre, senza alcuna distinzione di origine, razza, credenze o condizioni sociali.

 

L'iniziazione

Lo scopo dichiarato dell’iniziazione è il perfezionamento rattusico dell'aspirante membro e consiste nell’ammissione del candidato in un luogo dove si compiono i momenti più significativi e rituali del perfezionamento del singolo e si concretizza anche l'estensione di tale processo all’intero Comitato. Infatti, tra i peculiari caratteri dell’iniziazione rattusica c'è la sua dimensione collettiva: l’iniziazione è conferita al candidato da una collettività di membri e dà inizio a un percorso conoscitivo di natura esoterica e mesoterica che prevede periodici momenti di confronto e di lavoro comune, specie durante gli incontri conviviali denominati “convenscion” secondo un piano scandito da un preciso rituale e da un apparato di simboli.

 

Rituali e simboli

Uno dei simboli principali del CdR è squadra e compasso, strumenti della categoria, disposti a formare un quadrilatero. La squadra indica il grado di inclinazione mammaria dell’oggetto di ammirazione speculativa, mentre il compasso rispecchia le curve dei glutei così apprezzate dai membri del CdR.

Nell’ambito dei temi simbolici del CdR, l’Essere Supremo è a volte indicato nel rituale come il Grande Rattuso dell’Universo (G.R.D.U.), che in un “altrove” non meglio specificato ci osserva compiacendosi dell’osservatore e dell’osservato.

Ci sono tre gradi iniziali nel CdR:

1° Apprendista Osservatore

2° Compagno Vedente

3° Maestro Rattuso

Il membro opera in ciascun grado si applica al rispetto delle regole ed al miglioramento della sua qualità, studiando parimenti le lezioni fornitegli dai Membri più esperti. Esistono ovviamente tanti modi per interpretare l’essere Rattuso quanti sono i membri del Comitato e nessuna verità particolare è obbligatoria, quanto è condivisa una serie di principi comuni. Parlando simbolicamente ad archetipi universali, si fornisce a ciascun membro un mezzo per giungere alle proprie risposte alle domande importanti della vita (“Jè bona quedda?”, “Sò menne vere o de silicone?”, “Je megghie edda o l’amica?”).

Nel rispetto di quanto sopra, nel CdR si viene ammessi per cooptazione e non per domanda dell’interessato. Uno o più membri del CdR osservano il comportamento e l’operato di un possibile membro, verificandone l’adeguatezza al suo accoglimento in seno al comitato ed una volta raggiunta la conferma di quanto sopra questi viene invitato a far parte del Comitato stesso. Una volta divenuto iniziato, il membro è tale per sempre, può smettere di fare il rattuso ma non di essere rattuso (“semel rattuso, semper rattuso” è la scritta trovata graffita sopra un buco attraverso cui un membro della antica Roma spiava le bagnanti nelle terme di Caracalla) poiché essere iniziato alla rattusaggine è una sorta di epifania, il realizzarti di una vera e propria ipostasi che non consente un tragitto a ritroso.

 

La segretezza

Occorre precisare preliminarmente che talvolta si parla di "segretezza" in luogo della più corretta indicazione di riservatezza: in realtà il "segreto" è limitato al dovere - insito nel galateo e nella buona educazione - di non rivelare in maniera plateale chi è colei che costituisce oggetto della osservazione speculativa del membro.

Il CdR è spesso visto come una società segreta ed è erroneamente considerata da molti il vero prototipo di questo tipo di società ma così non è; la maggior parte dei Membri rendono pubblica la loro affiliazione con il CdR e gli orari ed i luoghi di svolgimento delle convenscion sono generalmente di dominio pubblico.

In un certo senso chiarificatore sembrerebbe questo brano di Giacomo Casanova, noto Maestro Rattuso:

Il mistero del CdR, di fatto, è per sua natura inviolabile. Il membro lo conosce solo per intuizione, non per averlo appreso, in quanto lo scopre a forza di frequentare le convenscion, di osservare l’universo femminile, di ragionare e dedurre. Quando lo ha appreso, si guarda bene dal far parte della sua scoperta a chicchessia, fosse pure il suo miglior amico, perché se costui non è stato capace di penetrare da solo il segreto, non sarà nemmeno capace di profittarne se lo apprenderà da altri. Il segreto rimarrà dunque sempre tale. Ciò che avviene nel suo cuore deve rimaner segreto, ma chi è così indiscreto e poco scrupoloso da rivelarlo non rivela l’essenziale. Del resto, come potrebbe farlo se non lo conosce? Se poi lo conoscesse, non lo rivelerebbe.

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 25 aprile 2007 )
 
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